La Chicchetta - 120

venerdì 17 aprile 2009

Oggi si spende, ma solo per risparmiare

Sarà per via della crisi, sarà perchè ancora non si sono ripresi dallo shock dell’Euro, ma sembra proprio che negli italiani la voglia di spendere si sia assai affievolita, o meglio che trovino motivazioni a spendere solo quando hanno la sensazione di risparmiare. I consumi, almeno quelli tradizionali, sono in costante rallentamento e c’è un’abitudine diffusa a vivere con meno. Anche nelle famiglie a reddito fisso e quindi non direttamente toccate dalla crisi, ma anzi avvantaggiate dal calo dell’inflazione, dei mutui e del costo dell’energia, si è consolidata la tendenza ad una temperanza dei consumi. È anche un cambiamento culturale, c’è più soddisfazione nel risparmiare che nello spendere, nel cercare l’affare, il volo low cost o l’incentivo all’acquisto, che non nell’ostentare il lusso. Acquistare, specialmente quando non si tratta di generi di prima necessità, è anche un’esperienza emotiva, ma è un’emozione che si sta spostando dal gusto di possedere, al gusto di risparmiare o meglio di spendere bene, è la soddisfazione del “tre per due”, delle offerte speciali, della “spesona” all’outlet, insomma è la gioia che della sensazione di aver risparmiato. Uno dei dilemmi attuali riguarda proprio come convincere le famiglie a mettere in circolo parte della loro liquidità; in fondo, anche il “piano casa” varato dal governo è un modo per spingere le famiglie a spendere risparmiando, accrescendo cioè il loro patrimonio immobiliare. Così nel mercato dell’auto, tornato a marzo sopra i livelli dello stesso mese del 2008 (+2,3% per i segmenti tradizionali) dopo i difficili mesi di gennaio e febbraio, il segmento che ha trainato la ripresa del settore è stato proprio quello delle superutilitarie (super incentivate), con un incremento del 33,7% rispetto al marzo 2008 e delle auto con bassi consumi, evidentemente si tratta di acquisti in precedenza rinviati aspettando gli incentivi o spinti dal desiderio di comprare un’auto con pochi soldi, quasi una low coast, o infine di possedere un mezzo che promette enormi risparmi sui consumi. Controcorrente da questo punto di vista il mercato dei fuoristrada che non conosce flessioni, ma che anzi registra un +3,4%, evidentemente circa 19.000 italiani ogni mese trovano un significato particolare nell’acquisto di un simile mezzo.


By Angelo Stelitano


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