La Chicchetta - 106

martedì 24 marzo 2009

L'era dei soldi veri, finti, futuri, reali e virtuali


La Presidente di Confindustria Emma Marcegaglia aveva chiesto al Governo aiuti per le piccole e medie imprese con una precisazione interessante. Che denota un filino di diffidenza verso la creatività altrui. Aveva puntualizzato che ci volevano soldi veri. Evidentemente voleva evitare che venisse approntato qualcosa di diverso. Escludiamo per fiducia che la Presidente temesse di veder assegnare finanziamenti sotto forma di banconote false, rimangono ancora molte possibilità. Ad esempio i soldi possono essere finti, (cioè dichiaratamente non veri) come quelli del Monopoli. Utilissimi per far pratica, e per le recite a teatro, ma poco utili in altri ambiti. Possono essere immaginari, cioè esistere solo nella fantasia. Che so, come i crediti galattici, e i tre ettari cubici di monete di Paperon de Paperoni. Vero che per fare gli imprenditori ci vuole una gran dose di fantasia, ma di sicuro non in questo senso. Poi ci sono i soldi virtuali (quelli dei videogiochi), i soldi futuri (quelli che devono sempre arrivare) i soldi delle proiezioni (che di solito sono proiettati così lontano che non si arriva mai a toccarli). E ancora i soldi frutto dei conti senza l’oste, e quelli ricavati dalla vendita della pelle dell’orso. L’importante, nel chiedere soldi veri, è non far l’errore di chiedere soldi reali.

Certe idee, al Nostro Presidente del Consiglio, è meglio non fargliele venire.



By Angelo Stelitano


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