La Chicchetta - 41

venerdì 21 novembre 2008

IL CORAGGIO DELLA MENZOGNA

alla fine di una serata che sembrava concludersi come le altre, ecco finalmente emergere dalla tanto vituperata TV una verità finora negata. Infatti Silvio Berlusconi telefona a Ballarò, la trasmissione di Giovani Floris su Raitre, che ospita il leader della Cgil Guglielmo Epifani, per rilasciare una sua dichiarazione sull’attacco di Di Pietro che gli aveva dato nel pomeriggio del “corruttore politico”, finendo poi per dare la sua versione della vicenda che da giorni agita il mondo del sindacato: la cena dei leader di Cisl e Uil Palazzo Grazioli con il premier, che Bonanni e Angeletti negano sia mai avvenuta. ''Nessuna cena, nessun incontro conviviale. L'incontro c'è stato ma non è stato a casa mia - è la spiegazione fornita dal premier - e' stato un incontro rapido nella sede di Forza Italia al quale io sono stato invitato e del quale non sapevo nulla fino a mezzora prima''. Di fronte a questa affermazione, simile a quella altrettanto inverosimile resa anni prima sulla propria iscrizione alla Loggia P2, fatta, a suo dire, a sua insaputa, il pubblico rumoreggia e ride. Qualcuno dagli spalti fa persino cucù, come aveva fatto nella mattinata Berlusconi alla Merkel, nascondendosi dietro ad un monumento, nel vertice Italo-tedesco. E, probabilmente questo a far infuriare il premier. Quando mente spudoratamente guai a dire che te ne sei accorto! Un po’ come se ad un prestidigitatore mentre si sta esibendo gli dici che hai capito il trucco. Guglielmo Epifani protesta, parlando con il premier in diretta telefonica e sostiene ''non si fa così, serve trasparenza e lei avrebbe dovuto sentire la mancanza di un grande sindacato come la Cgil''.
''Trovo del tutto fuori luogo questa osservazione - ribatte Berlusconi - alzando sempre più la voce - la vita politica è fatta di molteplici incontri con i singoli e con le parti. L'incontro di cui parliamo era di questo tipo, ne ho avuti diversi altri''. ( Con Villari forse? Con qualche esponente del Pd di estrazione dalemiana?) E continua. ''Gli incontri ufficiali con i sindacati avvengono invece nella sede del governo, nella sala Verde - prosegue il premier - e a questi la Cgil è sempre stata invitata''. Berlusconi aggiunge per esempio che sul caso Alitalia ''per sette volte Epifani invitato non si è presentato'' per far fallire la trattativa su mandato della sinistra. E mentre Epifani smentisce protestando un “ .. ma che sta dicendo! Ma quando mai?!” Berlusconi ormai fuori controllo aggiunge inviperito ''Non le permetto di fare dichiarazioni che non rappresentano la realtà e non ho bisogno della sua autorizzazione per fare i miei incontri''. Alzando sempre più la voce, di fronte alle rimostranze di Epifani, prima di mettere giù la cornetta, ad evitare qualche altra imbarazzante domanda da parte di Floris, il premier afferma ''e allora ora chiederò a lei il consenso su tutto''. Poi conclude: ''Il prossimo mercoledì il Consiglio dei ministri varerà un pacchetto di misure sulla crisi finanziaria che saranno illustrate per tempo ai sindacati e lei sarà invitato a Palazzo Chigi nella sala Verde''
Dopo la sfuriata, mentre si stanno ancora depositando nelle menti dei presenti le riflessioni sulle dichiarazioni del premier, Epifani commenta. ''Intanto il presidente del consiglio ha confermato l'incontro. Ne prendo atto e quindi qualcuno ha detto qualche bugia...''.
E vediamo allora quali: ANGELETTI: "Non ho partecipato a nessuna cena. A Epifani serve questa storia soltanto per dire: incontri separati? Allora scioperi separati. Non vuole lo scambio produttività-salario, non perché gli piacciano le cose antiche, ma perché è vittima di Cremaschi, dei metalmeccanici e dell'ala massimalista della sua organizzazione, che gli fa scegliere una deriva bolscevica". BONANNI: "Per quanto mi riguarda non c'è stata nessuna cena, se c'è stata non mi hanno chiamato, se mi avessero chiamato ci sarei andato". Il cronista allora domanda "Alcuni cronisti l'hanno vista lasciare Palazzo Grazioli da un'uscita secondaria". "Si saranno sbagliati, non ero io, a quell'ora ero a Porta a Porta". (Che però si registra di pomeriggio. Una risposta da bugiardo consapevole o da scemo inconsapevole. Scegliete voi).
Non avevano fatto i conti con la sincerità estemporanea che caratterizza spesso il loro leader supremo, l'uomo dalle cui labbra, ormai si è capito, pendono notte e dì, il nostro premier Silvio Berlusconi. Ma indipendentemente da dove è avvenuto veramente l’incontro, se a casa di Berlusconi o alla Sede di Forza Italia, l’incontro c’è stato, ed i nostri due massimi esponenti della CISL e della UIL, ormai ufficialmente sbugiardati e “sputtanati”, ci sono entrati ed usciti dalla porta di servizio. Che si chiama così, se permettete un pò di etimologia, perché dai palazzi padronali i servi non uscivano dalla porta principale. Faceva poco fico. Per le faccende del padrone uscivano dalla porta sul retro, chiamata per questo “porta di servizio”. Ecco, appunto come SERVI. Ora ci escono finti-sindacalisti dalle riunioni segrete con i membri del governo e di CONFINDUSTRIA o finti-oppositori.
Ora diventa più facile spiegare perché questi sindacati, nelle mani di questi finti-sindacalisti, possano fare accordi a ribasso. Scusate, sono servi di un padrone! Non sono più i tutori di categorie di lavoratori. Si sono fatti comperare da quello che Di Pietro, nel pomeriggio di ieri, ha definito “corruttore politico” ed il prezzo è stato proporzionale al valore di mercato. Che sono gli iscritti che rappresentano. Cioè a Berlusconi è bastato comperare, come gli riesce facilmente, due persone per avere dalla sua un nucleo dirigente e milioni di lavoratori. Che solo per questo motivo prenderanno quella miseria di 40 euro netti al mese ed un contratto capestro a perdere, di potere d’acquisto e di diritti. O pensate veramente che, se CISL e UIL, su questa partita avessero tenuto il punto, insieme a CGIL ed alle altre OO.SS. di base, si sarebbe veramente firmato un accordo così?!
Oltre a subire il furto sul nostro salario accessorio…?!
Il valore di mercato? L’ho detto nei giorni scorsi. Massimi dirigenti CISL e UIL commissari negli Enti bilaterali, come Tarelli. Scuole di formazione e quindi milioni di euro – pagati con quanto risparmiano sui nostri contratti – per le organizzazioni sindacali UIL e CISL. Non per i lavoratori iscritti! Ma per l’organizzazione! Per gli uomini – pardon, i quaquaraquà – che le dirigono.
Ecco perché sta a voi, iscritti alla CISL ed alla UIL, far cambiare il prezzo del mercato. Sta solo a voi, con la vostra protesta, restituendo le vostre tessere, facendo tutto quello che potete come persone aderenti ad una organizzazione, far cambiare le regole di questo mercato, avvenuto sulla vostra testa e sulla vostra pelle, svendendo i vostri diritti. Lo vedete anche voi. Sono dei bugiardi. Niente di più. Uomini che passano la vita a prendere in giro i lavoratori che dichiarano di difendere. Uomini che con le loro dichiarazioni da mentitori patentati fanno fare una grossissima figura di m… anche ai quadri sindacali ed RSU che rappresentano i loro sindacati nei posti di lavoro, che almeno in questa storia colpe non ne hanno di certo. Anzi, molti loro hanno partecipato ai nostri scioperi sfilando in protesta anche con le loro bandiere. E’ l’unica strada. Quella che dalla base fa capire che i lavoratori CISL e UIL non sono entrati con Bonanni ed Angeletti da quella porta di servizio, perché non sono servi, come chi indegnamente li rappresenta.
I lavoratori dipendenti non sono una servitù del governo. Hanno quella dignità e quel coraggio che né Angeletti né Bonanni hanno mostrato. Che non è il coraggio della menzogna, priva di pudore e di rispetto per milioni di lavoratori. Facciamo allora diminuire il loro valore di mercato, perché così solamente può aumentare il nostro.
Dignità, cari colleghi. Dignità!


Antonio Spinelli
Coordinatore Regionale CGIL Puglia



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