La Chicchetta - 18

venerdì 17 ottobre 2008



Il governo è sceso prepotentemente in campo e ha offerto al popolo dei salariati e dei pensionati la sua ricetta salvifica: la Carta dei poveri, la “Poor-Card” per dirla in inglese. Un’iniziativa moderna e non una riedizione della tessera annonaria, quella in uso durante la seconda guerra mondiale onde ottenere i beni di prima necessità. E’ la dimostrazione che a Palazzo Chigi si è insediata non un accolita di egoisti intenti a salvaguardare i propri interessi personali bensì una confraternita di benefattori. Buoni, generosi, compassionevoli dice qualcuno, Non voltano il capo dall’altra parte quando incontrano un povero pensionato o un povero metalmeccanico. Anzi pensano di rifornirlo con un sonante Euro. E’ il privilegio che per ora avranno solo i poveracci con le pensioni al minimo: con la nuova carta avranno, infatti, la disponibilità assoluta di un Euro al giorno.Certo non si potranno permettere spese pazze ma volete mettere la gioia di poter disporre di una carta di credito sia pur minima?
Sarà un modo per odorare il profumo del benessere.
Giornali e televisioni hanno raccontato che è tutto merito di Tremonti travestito da Robin Hood. Era, quest’ultimo, il principe dei ladri che distribuiva il bottino ai poveri. Così il ministro del Tesoro avrebbe tartassato, ridotto alla miseria, addirittura petrolieri e banchieri. Certo non deve aver ricavato molti introiti se si è trovato tra le mani solo la possibilità di distribuire un Euro al giorno e solo a una piccola parte di pensionati in attesa.


By Angelo Stelitano



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