La Chicchetta - 12

giovedì 16 ottobre 2008




Si conclude l’argomento della questione libica e cioè la spinosa situazione tra l’Italia e la dittatura di Tripoli, che per decenni è stata tenuta in piedi per colpa dell’ignoranza storica e il dilettantismo politico della nostra classe dirigente. Una questione che era sempre stata basata su congetture, su menzogne e su fatti mai riscontrati dal punto di vista documentale. Il dittatore libico Mu’ammar al-Qaddafi, che tra l’altro non è mai stato ufficiale e il grado di colonnello se l’è dato da solo, visto che era un dirigente doganale prima del colpo di stato, e che ancora oggi molti italiani di origine libica portano sui vecchi documenti (passaporti, carte d’identita, patenti) proprio la sua firma, preso il potere con la forza militare, dopo aver perseguitato e mandato via dalla Libia l’intera comunità ebraica presente fino a quel momento, iniziò con la comunità italiana. In questi decenni si è costruito una vera farsa sui danni coloniali, che tra l’altro mette tutti insieme, quelli della spedizione militare del 1911 sotto il Governo Giolitti e quella perpetrata sotto il periodo fascista. Non fu mai dimostrato nulla, ma nonostante questo, i vari governi italiani che si sono succeduti in tutti questi anni hanno pensato bene di dare filo alle pretese di Tripoli. I governi di Centro-Destra guidati da Silvio Berlusconi hanno fatto molto di più: hanno sdoganato la dittatura nordafricana nel contesto europeo e internazionale, proponendosi in prima persona per abrogare le sanzioni economiche che la Libia dovette subire per la sua personale e diretta partecipazione agli attentati terroristici di Lockerbie. Ma non va nemmeno dimenticato, che la dittatura libica per decenni ha ospitato sul proprio territorio i centri di reclutamento e di addestramento del OLP di Arafat e dell’IRA. Adesso, il Governo Berlusconi ha deciso di stanziare 5 Miliardi di Dollari nei prossimi 25 anni per colmare l’inesistente contenzioso per il passato coloniale. Nessun Paese europeo che abbia intrapreso un percorso coloniale tra l’800 e il Secolo scorso, ha mai fatto una cosa del genere, l’Italia è la prima nazione excoloniale ad averlo fatto e naturalmente, sarà anche l’ultima, perché non credo che la Spagna, il Portogallo, il Regno Unito, la Francia, la Germania, il Belgio o l’Olanda, faranno mai una cosa del genere verso una loro excolonia, ma soprattutto verso una dittatura militare rea di un passato terroristico.
A PAGARE SARA' SEMPRE PANTALONE!
By Angelo Stelitano


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