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Assalto alla sezione del Pci alla Garbatella
Un centinaio di giovani missini romani arriva a bordo di tre camion nel popolare quartiere della Garbatella.
Due attivisti comunisti sono stati malmenati. Devastano e incendiano la sezione del PCI.
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Cgil accusa: persi in 4 anni 1352 euro per stipendi
L'accordo sulla riforma dei contratti senza la firma della Cgil continua a sollevare polemiche. Il primo sindacato italiano prova a fare i conti e replica a chi l'accusa di «dire sempre di no» con i numeri. Così, provando a simulare l'applicazione della nuova riforma ai contratti nazionali degli ultimi quattro anni, ovvero tra il 2004 e il 2008, viene fuori che «i lavoratori avrebbero perso in media 1.352 euro, mentre per il sistema delle imprese ci sarebbe stato un guadagno di 15-16 miliardi». A calcolarlo è Agostino Megale, segretario confederale della Cgil. «Il nostro no - ha spiegato - parte dal presupposto che vogliamo difendere e tutelare i lavoratori». Megale ha poi confermato la richiesta di un referendum tra i lavoratori: «Se il voto sarà favorevole, noi ci adegueremo, altrimenti gli altri dovranno riflettere». L'ultima stoccata il segretario la riserva alle altre sigle confederali. «Noi, senza Cisl e Uil, non avremmo mai sottoscritto un'intesa sulle regole. La crisi spinge ad agire insieme».
Lettera Aperta
Cari Angeletti e Bonanni se siete in buonafede e se siete convinti di essere nel giusto perchè avete paura del nostro giudizio?
Leggo sui giornali che i segretari di Uil e Cisl hanno detto NO al referendum; ricordo ad Angeletti e Bonanni che nel giugno scorso i nostri luoghi di lavoro sono stati interessati da una campagna di assemblee unitarie dove Cgil, Cisl e Uil hanno spiegato ai lavoratori (a tutti, iscritti e non ai sindacati) il documento confederale con le proposte per la riforma del modello contrattuale; a larga maggioranza i lavoratori hanno detto SI alla piattaforma e di li a poco iniziò il tavolo di confronto con le controparti padronali. Il documento ora approvato senza la firma della Cgil è cosa notevolmente diversa da quella piattaforma votata dai lavoratori e coerenza vorrebbe che il tutto venisse sottoposto di nuovo al loro giudizio perché è bene ricordare a tutti che gli accordi si fanno per e nell’interesse dei lavoratori (a tutti, iscritti e non ai sindacati) e non per dare visibilità e legittimità a chi quei documenti li firma.Quindi cari Angeletti e Bonanni se siete in buonafede e se siete convinti di essere nel giusto, ovvero di avere agito nel “nostro” e non nel “vostro” interesse, dovreste avere l’orgoglio di difendere la firma pubblicamente ed a testa alta mettendola al democratico giudizio dei lavoratori, ovvero dei diretti interessati che vivranno sulla propria pelle nel bene o nel male le conseguenze di questa riforma.
Vi aspettiamo nei luoghi di lavoro e se vincerà il SI la Cgil ne prenderà atto e si farà da parte, diversamente si ricomincerà la discussione: fino a prova contraria siamo ancora in democrazia e a decidere è la maggioranza.
Ultima ora.
Segnalato da Giuseppina Angela Lasalvia.
EUROPA 7: NOI PAGHEREMO LA MULTA DI BERLUSCONI.
PS.: sul televideo parlava di 1 milione di euro, sui titoli scorrevoli del TG2 delle 18 di 7 milioni di euro.
By Angelo Stelitano