La Chicchetta - 47

lunedì 1 dicembre 2008



Maxi aumenti ai Brunetta boys
Il campione anti-fannulloni regala 600 euro al mese ai dipendenti del proprio ministero e della presidenza del consiglio: a fronte di 2 ore in più a settimana. Consulenze milionarie nella nuova «Authority del merito». E intanto dà solo 70 euro agli altri statali e licenza migliaia di precari


Il ministro Brunetta passerà pure per «mitico» grazie alla lotta ai cosiddetti fannulloni, ma per compiacere il proprio staff e quello del presidente del consiglio Berlusconi non guarda in faccia a nessun criterio di merito: è appena stato firmato un accordo sindacale che aumenta stabilmente di ben 600 euro medi al mese lo stipendio dei 3 mila dipendenti della presidenza del consiglio (tra i quali sono inclusi anche quelli del ministero della Funzione pubblica, quello guidato dallo stesso Brunetta, che in realtà è un semplice dipartimento dell'ufficio del premier). E a fronte della generosissima erogazione - tantopiù in tempi di crisi, e di licenziamenti di centinaia di migliaia di precari - cosa chiede l'uomo simbolo della produttività? Un enorme aumento di efficienza, ben due ore di lavoro in più a settimana: arrivare a 38 ore rispetto alle precedenti 36. I 600 euro esistevano già, ma non erano per tutti: rappresentavano la «indennità di specificità organizzativa», un'erogazione accessoria per particolari funzioni, e sono la media tra un minimo di 350 e un massimo di 900 euro. Il ministro Brunetta adesso quel salario accessorio lo ha «stabilizzato», facendolo passare dall'integrativo al contratto nazionale (speciale per la presidenza del consiglio). E lo ha generalizzato a tutti i 3 mila dipendenti, con l'unica condizione che accettino di fare 2 ore in più a settimana. Nella direttiva che con solerzia ha inviato all'Aran per perfezionare la contrattazione, spiega che c'è anche la possibilità di rimanere a 36 ore: ma francamente sarà difficile trovare qualcuno che non si «sforzi» di farne 38. Insomma, c'è chi a fronte di otto ore in più al mese, arriverà a prendere anche 900 euro aggiuntivi (pari allo stipendio di un precario); ma anche se ricevesse soltanto il minimo di 350 euro non gli andrebbe proprio male. Il principale firmatario del contratto è la Snaprecom (sindacato autonomo della presidenza del consiglio), mentre la Cgil non è rappresentata al tavolo contrattuale, e dunque non ha partecipato a definire il profilo della nuova «casta» di filiazione brunettiana.


Indennità tornello
C'è già chi la chiama «indennità tornello». Proprio Brunetta aveva scelto di propagandare l'istallazione dei tornelli a Palazzo Chigi, facendosi fotografare mentre passava il badge con una mano e con l'altra faceva sorridente la «v» di vittoria. Mentre Berlusconi, dal canto suo, annunciava che tutti i bar vicini sarebbero falliti, dato che sarebbe stato più difficile concedersi la classica pausa caffè da «fannullone» impenitente: «Avranno pensato di introdurre l''indennità tornello' - commenta sarcastico il segretario Fp Cgil Carlo Podda - A parte gli scherzi, aumenti così possono pure andare bene, ma se andassero ugualmente a tutti i lavoratori del Paese, e non solo a 3 mila. Tutti gli altri devono accontentarsi dei 70 euro lordi - pari a poco più di 40 netti mensili - erogati dal recente Protocollo Brunetta. Mi verrebbe da dire a Cisl e Uil: rivendichiamo insieme quei 600 euro per tutti».

Due milioni al merito
Passando a un altro scandalo, nel disegno di legge Brunetta in discussione al Senato, si stanziano ben 1,2 milioni di euro per la retribuzione annua dei quattro membri dell'«Authority del merito», quella che dovrebbe stilare le «pagelline» di produttività dei vari uffici pubblici. Ben 300 mila euro di stipendio all'anno cadauno; o 25 mila euro al mese, che poi sono il lordo annuale di un normale dipendente pubblico. E non basta: Brunetta si è fatto riservare ulteriori 500 mila euro per il generico capitolo «consulenze». Altri privilegiati, per ora ignoti, con contratti a più zeri. «Il ministro, se tiene alla trasparenza come dice, pubblichi l'elenco di queste consulenze - conclude Podda - Secondo noi è assurdo centralizzare la valutazione del merito: piuttosto, si dovrebbe affidare agli utenti dei servizi».


Fonte: Il Manifesto
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Pensieri in Libertà
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Caro Angelo, leggerti ogni mattina è diventato un doveroso gesto di resistenza ed io ti ringrazio per tutto quello che dici e, soprattutto, che fai. I tuoi appelli alla collaborazione mi sollecitano, ma non credo di avere la capacità di sapermi esprimere con proprietà rispetto ai temi della politica italiana. Tu mi aiuti a riflettere e queste riflessioni le aggiungo a tutte le altre che faccio nella quotidianità della mia giornata di lavoratrice, casalinga, moglie e madre che si trova davanti ad un paese che viene piano, piano privato del suo stato sociale, costruito con la fatica di molti durante i trascorsi 60 anni. Si rimane in silenzio, con le braccia abbandonate lungo il corpo, basiti di fronte a tutte le oscenità che questo governo propone...ma anche di fronte ad una opposizione che si esprime solo attraverso un ex magistrato: ma io ho creduto in altro, o meglio mi sono imposta di credere ad un nuovo che avanzava, ad uno stile pacato e ragionevole di affrontare le questioni; apprezzavo quella mano chiusa appoggiata sulla parte del cuore, alla ricerca di una politica fatta coi sentimenti, come quella vecchio stile di cui parlava ieri Abei. Quella politica sana, anni 70, che a Roma ci mobilitava in pochi attimi a San Giovanni quando venimmo a sapere dell'efferrato omicidio di Moro da parte delle brigate rosse, per esempio.
La nostalgia non mi piace, però mi manca la sicurezza che da il senso di appartenenza ad un gruppo politico e magari anche ad un sindacato coeso e dalla parte dei lavoratori. Ho restituito la tessera della Cgil , con molto dispiacere, un paio di anni fa perchè intendevo manifestare il mio disagio in un sindacato, locale, nel quale non mi riconoscevo più; ma Epifani non mi dispiace così arroccato di fronte all'imperversare sbracato della politica italiana.
Vorrei salutare con un bellissimo "fraterni saluti"

Mariangela Romanelli


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