La Chicchetta - 197

venerdì 9 ottobre 2009

La Corte costituzionale: il Lodo Alfano è bocciato perché viola il principio dell’uguaglianza di tutti i cittadini di fronte alla legge e perché si è proceduto alla sua approvazione da parte della maggioranza di governo senza le procedure necessarie alle modifiche costituzionali.


L’illegittimità costituzionale era l’ipotesi peggiore per i legali del premier che nell’udienza pubblica avevano tirato ancora di più per la giacca la Costituzione sostenendo che «la legge è uguale per tutti ma non per tutti si applica allo stesso modo» (Ghedini) e che il premier «con la nuova legge elettorale non è più primus inter pares ma primus super pares»(Pecorella). Forzature, specie la prima, che devono aver irritato i guardiani della Costituzione.

Ecco i due articoli che hanno salvato l'Italia dall'ulteriore deriva berlusconiana.


Art. 3

Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese.

Art. 138

Le leggi di revisione della Costituzione e le altre leggi costituzionali sono adottate da ciascuna Camera con due successive deliberazioni ad intervallo non minore di tre mesi, e sono approvate a maggioranza assoluta dei componenti di ciascuna Camera nella seconda votazione. Le leggi stesse sono sottoposte a referendum popolare quando, entro tre mesi dalla loro pubblicazione, ne facciano domanda un quinto dei membri di una Camera o cinquecentomila elettori o cinque Consigli regionali. La legge sottoposta a referendum non è promulgata , se non è approvata dalla maggioranza dei voti validi.Non si fa luogo a referendum se la legge è stata approvata nella seconda votazione da ciascuna delle Camere a maggioranza di due terzi dei suoi componenti.


Triste doverlo sottolineare: la vera opposizione si chiama Carta Costituzionale!




By Angelo Stelitano



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