La Chicchetta - 189

martedì 29 settembre 2009

L’incontro di Ciampino




(Ciampino sta diventando infrequentabile)



La Storia è sempre stata piena di incontri tra personaggi importanti che hanno cambiato il destino di uno o più popoli in modo più o meno imperituro. Senza andare troppo in là nel tempo ricorderei l’incontro di Teano del 26 ottobre 1860 tra Vittorio Emanuele II e Giuseppe Garibaldi fresco conquistatore del sud borbonico. Una frase pare che l’eroe dei due mondi abbia detto al sabaudo: “Saluto in Voi il Re d’Italia”. Che, per ricompensarlo, dopo avergli fatto sparare addosso da Cadorna per impedirgli una presa di Roma prematura, lo fece esiliare anni dopo a Caprera ove tuttora è sepolto. Passiamo al 28 ottobre 1922 nelle sale del Quirinale avviene l’incontro tra il duce del fascismo Benito Mussolini ed ancora una volta un Re d’Italia, Vittorio Emanuele III. Il politico di Predappio rivolge al sovrano questa frase: “Maestà Le porto l’Italia di Vittorio Veneto”, per poi prendersi de facto il potere assoluto per ventun anni. E il Re, nonostante grazie al regime divenne persino Imperatore d’Etiopia e Re d’Albania, alla prima favorevole occasione (a guerra oramai decisamente persa) fece arrestare il Cavalier Benito esiliandolo dapprincipio a Ponza e poi alla Maddalena vicino a Garibaldi. E trasferiamoci all’oggi 26 settembre 2009, saletta VIP dell’aeroporto romano di Ciampino dove si incontrano, dicono fuori programma ma forse organizzato per farlo apparire tale, il Pontefice regnante Benedetto XVI e il Presidente del Consiglio Cavaliere in nero. Anche qui ci saranno una o due frasi che diverranno nei secoli storiche. Tradizione vuole che a pronunciarle non sia la testa coronata ma l’altro interlocutore. L’onere spetterà al knight in black, dunque.Ipotizziamo:“Santità Le porto le leggi cattolicissime che la mia maggioranza ha fatto e sta per fare” no, non mi convince. “Santità saluto in Lei la nostra guida spirituale” no, troppo artefatta. “Santità, La saluta un’italia felice guidata da un Presidente del Consiglio per bene.” Ecco, questa mi sembra più adatta al suo modo di porsi.


Comunque tra i protagonisti politici di questi colloqui estemporanei c’è un filo rosso: due su tre son finiti in esilio. Un buon auspicio, no?

By Angelo Stelitano


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