La Chicchetta - 184

martedì 22 settembre 2009

I muscoli oratori di Brunetta


Il ministro Renato Brunetta si è esibito sabato a Cortina d’Ampezzo davanti a una platea di militanti veneti del Partito delle libertà prendendosi la libertà, appunto, di far ricorso a un linguaggio greve, persino scurrile, inconsueto e disdicevole per un ministro della Repubblica, consono piuttosto a quelli che una volta venivano apostrofati come “scaricatori di porto”. Nella foga delle sue argomentazioni, che miravano a dimostrare che in Italia esistono delle consorterie finanziarioeditoriali che ordiscono quotidianamente le trame di un “colpo di Stato” per abbattere il governo di cui lui fa parte, Brunetta, sudando copiosamente e agitandosi come un invasato, ha urlato che succuba e strumento di questa congiura è “una sinistra di merda” che perciò “vada a morì ammazzata”. Le reazioni dall’opposizione sono state di vario tenore: c’è chi ha espresso sdegno (Di Pietro), chi irrisione (Franceschini), chi deplorazione (Bersani), chi sconcerto (Cesa). Anche nel Pdl c’è stato chi ne ha preso le distanze, parlando di imbarbarimento della politica (il senatore del Pdl Andrea Fluttero) o chi ha cercato di metterci una pezza, facendo passare le parole di Brunetta per veniali intemperanze (Bocchino). Imperturbabile e granitico, invece, Capezzone, che, con sprezzo della sinistra e del ridicolo, ha parlato di “vecchiume italiano contro un riformatore”. Il quale probabilmente ha inteso onorare, con la sua muscolosa prova oratoria, l’appellativo che gli aveva appioppato D’Alema: di “energumeno tascabile”.

By Angelo Stelitano


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